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Matrimonio religioso nella chiesa ortodossa di S. Giorgio dei Greci.

Matrimonio religioso nella chiesa ortodossa di S. Giorgio dei Greci.

Prima la cerimonia religiosa nella chiesa ortodossa di San Giorgio dei Greci, poi un giro in gondola e una sontuosa cena. È la favola nuziale di Dasha e Seth.

Una fuga d'amore in piena regola. Una fuga d'amore conclusasi nel modo più dolce, sereno e sacro che si possa immaginare. Seth e Dasha sono venuti a Venezia d’estate per presentarsi a Dio e sposarsi con una cerimonia religiosa nella chiesa ortodossa di San Giorgio dei Greci. È il primo pomeriggio del 9 luglio quando in una elegante suite i due futuri sposi si stanno preparando al loro grande giorno. Trucco, capelli manicure per la signora. Smoking con fiore (bianco) all’occhiello per il signore.

Sono vicini e lontani. Stanze adiacenti ma come vuole la tradizione, nessun contatto visivo prima del fatidico incontro. E loro, Dasha e Seth, sanno bene cosa e come lo vogliono. Il loro viaggio nella vita nuziale salpa insieme. Seth ha lo sguardo rivolto alla laguna. In attesa. Dasha è incantevole. Prima d’incamminarsi da un ultimo sguardo al proprio anello di fidanzamento. Annusa il bouquet. Lì, incastonato nella pietra c’è una promessa. Avanza col velo piano piano verso il piccolo pontile che collega l'hotel con la gondola. Finalmente la sposa raggiunge lo sposo e si possono guardare in tutta la loro reciproca bellezza salendo insieme sulla gondola addobbata a dovere con fiori.

Venezia è sempre più la città degli sposi. A dispetto della vicina Verona, casa di Romeo e Giulietta, è l'antica Repubblica Marinara a catalizzare l'attenzione di innamorati provenienti da tutto il mondo che la scelgono per convolare a eterne nozze. Ma dietro la bellezza di un simile evento si nasconde un lavoro notevole da parte degli organizzatori, alle prese anche con le burocrazie dei paesi di origine. Seth è un cittadino americano, Dasha è di origine ucraina. Si sono sposati civilmente negli Stati Uniti, poi hanno voluto questa cerimonia religiosa secondo il rito  cristiano-ortodosso di cui entrambi sono fedeli, senza alcun parente né amico. Per far si che ciò avvenisse, è stato necessario ottenere il consenso da parte della loro chiesa di origine, la Saint Nicholas Russian Orthodox Cathedral di New York.

Quando mancano dieci minuti alle 4 del pomeriggio i due promessi lasciano l'albergo e salgono sulla gondola degli sposi, rossa, con gondolieri in livrea e violinista, per un degno accompagnamento musicale. L'imbarcazione simbolo della città lagunare pattina sull'acqua che è un piacere, poi finalmente raggiungono il luogo della cerimonia, a Castello, il sestiere più veneziano dell'isola. Una chiesa a navata unica questa di San Giorgio dei Greci, direttamente dipendente dal Patriarcato ecumenico di Costantinopoli, e risalente al XVI secolo con al suo interno affreschi di Giovanni di Cipro e, tra le varie opere, si fa anche sentire la giovane mano dell'architetto e scultore veneziano Baldassare Longhena, futuro deus ex machina della Basilica di Santa Maria della Salute.

La cerimonia viene celebrata in greco, inglese e russo. C'è una cantante nella chiesa. Lì, oltre alla bellezza artistica, spazio anche a candidi addobbi floreali sulle balaustre, l'altare e tutt'intorno. Bianco anche il tappeto su cui camminano gli sposi per raggiungere l'altare. Un orpello quest'ultimo per nulla casuale né ornamentale. In questa cerimonia infatti il fatto che uomo e donna vi siano sopra indica la comunione della loro vita di qui in avanti. A questo punto il prete inizia l'incoronazione, prima dello sposo e poi della sposa nel nome del Padre, del Figlio e del santo Spirito, anch'essa con più valenze: regalità, perfezionamento e martirio, quest'ultimo nel significato della buona e cattiva sorte.

Terminata la cerimonia e una volta usciti, ad attenderli ci sono le note di un'arpa, violino e violoncello, il tutto bagnato da una romantica cascata di petali. Dal sacro al profano, per Seth e Dasha è arrivato il momento più glamour, si sottopongono a flash su flash, prima in gondola e poi in taxi, a zonzo per la laguna e a ridosso dei posti più suggestivi dell'antica Repubblica Marinara tra i quali Palazzo Ducale, incastonato tra piazza San Marco e il ponte dei Sospiri. E dopo una scorpacciata di scatti tra arte e architettura, è tempo di saziare anche il palato.

Ritornati all'hotel infatti, sale in cattedra la romantica cena in un elegante terrazza con vista sul Bacino di San Marco tra candelabri decorati, lanterne con fiori bianco-rosa e centritavola floreali; ad allietarli, un dj che ha subito dato un saggio delle proprie capacità cimentandosi al loro arrivo con una performance al sax. Il menù Tintoretto attende i palati della coppia. Si comincia con un sfizioso aperitivo a base di Bellini accompagnato da snack, quindi alcuni brindisi a base di spumante, succhi di frutta e altre bibite. La grandezza di una cena sta anche nella sua originalità e delicatezza. Regista, attori protagonisti e non protagonisti non possono che essere lui, il pesce. In attesa dei piatti più corposi dunque, i due innamorati assaggiano una piccola tartare di salmone accompagnata da salsa acidula, finocchietto selvatico e pain brioche.

Neanche il tempo di ripensare a quanto appena gustato che arriva il delizioso momento di sprofondare nella soffice delizia dei ravioli al granchio, poi seguiti da filetto di branzino alle verdure dell’estuario. Un break necessario per far rifiatare i sensi e tocca ai dolci. Dopo un primo assaggio del semifreddo al croccantino con salsa al caramello, si fa sul serio con la torta nuziale  a base di pasta di zucchero e l'interno ripieno di mandorla. Il Veneto è una delle più celebri terre di vini e una cena così sontuosa non può certo esserne priva. Infatti sono stati serviti Pinot Grigio – Paladin e Prosecco Fortuna Vini per il brindisi. Degna conclusione con caffè, infusi e un'ultima ghiottoneria a base di piccola pasticceria.

Le luci si spengono. Cala la notte. Seth e Dasha ballano tra cielo, Venezia e laguna. 

Ph: Jules Brower

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